Un'avventura dai tanti precedenti arzigogolatasi fra cinque continenti e due secoli, piena di cazzate e tentativi di redenzione, di grandi gesta subito seguite da gesta meschine, insomma l'intero spettro spazio tempo dell'esistenza individuale racchiuso in periodi troppo lunghi e segni tremolanti dai colori sbiaditi.
"ne vale la pena" dicono i critici (per brevita' ometto il punto interrogativo).
Evvai, dai, seguimi se osi nel cammino verso un fumetto meno cazzaro di quelli che leggi di solito!
Un'avventura dai tanti precedenti arzigogolatasi fra cinque continenti e due secoli, piena di cazzate e tentativi di redenzione, di grandi gesta subito seguite da gesta meschine, insomma l'intero spettro spazio tempo dell'esistenza individuale racchiuso in periodi troppo lunghi e segni tremolanti dai colori sbiaditi.
"ne vale la pena" dicono i critici (per brevita' ometto il punto interrogativo).
Evvai, dai, seguimi se osi nel cammino verso un fumetto meno cazzaro di quelli che leggi di solito!
La nostra confidenza nel giudicare gli altri e' direttamente proporzionale al nostro successo nel navigare le sabbie mobili della moralita'.
La mia moralita' s'incrino' molto presto, con la mia prima, ma non ultima, vigliaccheria
Una cosa difficile da esprimere visivamente e' la totale mancanza di dramma dentro di me nel momento in cui mia madre mi rivelo' la ragione per cui mi aveva mandato in esilio in montagna tutte quelle settimane. Quando mi abbraccio' piangendo io, ovviamente ignorante ad otto anni del mondo e dei suoi rischi e dinamiche, non capii proprio il perche' di tanta emozione. Mia sorella era andata a farsi un giro, buon per lei!
Quasi tutti credo agli inizi della prima media hanno capito che la loro vita stava cambiando, e che qualcosa iniziava a dover essere preso sul serio, solo a sapere cosa!...
La scuola media e' stata alla fine come un contorno. Sono entrato un bambino isolato di 10 anni, e farmi un migliore amico e' stato solo l'inizio di tre anni da cui sono uscito... beh vedrete nei prossimi episodi....
A volte se siamo fortunati le circostanze ci rivelano mondi sconosciuti, piccoli spiragli, minuscole e brevi esperienze inaspettate che senza preavviso diventano le pietre su cui camminiamo per attraversare il fiume della vita.
A dieci anni i miei ricordi iniziano a trasformarsi da eventi mentalmente caotici, frustranti, incomprensibili e piu' che altro subiti, ad immagini e sensazioni che iniziarono tutte con un viaggio, un graduale, esponenziale accellerare di eventi negli anni a venire le cui conseguenze mi influenzano grandemente anche oggi.
Oltre al viaggio, mia madre, che se ricordate aveva iniziato a dipingere vestiti nel bagno di casa, arrivo' ad una stabilita' ed un successo come stilista di alta moda che le trasformarono la sua, e la nostra, vita.
Tornato dall'oriente, mi sembrava di aver vissuto una vita, e vedevo i ragazzini della mia eta' come formiche intrappolate senza sapere perche' nelle loro abitudini giornaliere.
Forte della saggezza acquisita, mi precipitai a fare errori di valutazione.
Non sapevo bene che farci a 11 anni, ma sentivo dentro una continua sensazione, una spinta a cercare di assorbire e collegarmi a quello che mi stava attorno, una voglia fortissima di connessione che non riuscivo ad esplorare con le parole o le azioni, che mi spaventavano per la loro immediatezza e velocita'.
Cosi' come sentivo la mia mente incapace di muoversi velocemente quando facevo finta di saltare i paletti autostradali (vedi vignetta di un po' di giorni fa), la sentivo troppo lenta e impacciata per le conversazioni e le gesta in tempo reale, in sincronia con quelle degli altri.
Il mio approssimarmi alla scena adulta fu uno strano cammino, Quello interiore di un bambino che cerca di capire il senso della vita che si affaccia, e quello esteriore di una repubblica che ha meno di trent'anni, nata da accordi fra Americani e mafiosi, che anche lei ancora non ha capito il senso della vita e si fa usare da interessi imperialisti di destra prima, e di sinistra a bilanciare. Chi perde sono i tanti morti.
qui devo cominciare a rallentare un po' - non che sia successo niente fino ad ora, sei mesi di episodi per i primi dieci anni della formazione con cui mi sono affacciato quasi per caso alla vita. Mentre ricordo e ricorstruisco, ci sono cose che vedo e di cui vorrei parlare di piu', tipo la compartimentalizzazione della mia esistenza che e' iniziata allora, o la casualita' con cui ho intrapreso, con cui tutti noi spesso intraprendiamo, strade molto lunge. Lo scopo di questa narrazione e' anche quello di parlare anche di cose piu' generali che forse4 ci coinvolgono un po' tutti, prendendo spunto proprio da certi eventi. Per ora, eqquequa' l'episodio!
Uno dei doni di questa seria e' quello di permettermi di rimanere giorni interi a scavare nei ricordi, ricordi cosi' lontani da essere persi in un panorama ormai quasi 2D, in cui posso meglio osservare le ripetizioni che si possono vedere solo da lontano, le possibili incongruenze fra il bel pacchetto che mi son fatto del passato, e quello che cosi', a buttare li' l'occhio, potrebbe essere invece un'altra storia, un'altra chiave di lettura.
Il mio alter ego mi visita in un sogno a undici anni, introducendo quello che spero sara' un modo alternativo per esporre pensieri e ragionamenti. Anche un omaggio a Winsor McCay , creatore dell'ineguagliabile Little Nemo.
Un paio di volte ho riconosciuto, nel bene e nel male, che quello che stava succedendo in quel momento avrebbe cambiato tutto il resto della mia vita.
Quel pomeriggio, invece, non mi resi conto che il resto della mia vita era cambiato in maniera che anche se l'avessi riconosciuto, non sarei stato capace di prevedere
Presto o tardi doveva succedere, ed un momento di apertura come il ritiro, i miei tredici, anni ed una magica apparizione hanno creato le perfette condizioni per la mia prima esplosione emotiva.
Vergogna e sensi di colpa a seguito di esperienze di piacere che riducono la dipendenza da un'autorita' centrale sono un classico in relazioni abusive con tali autorita'.
La dipendenza ha uno scopo, che non e' tanto il fuggire da qualcosa, ma il cercare qualcosa piu' atavico e naturale del traballante castello di concetti in cui ci viene detto di credere. e che vela la nostra umanita'.
Sfortunatamente, non c'e' sostanza o compulsione che puo' concederci tale liberazione in maniera permanente.
La persona che entro' in quei malandati edifici era gia' completamente diversa da quella che solo pochi mesi prima era uscita dalla scuola media cattolica, ed era solo l'inizio...
Di certo nell'anno 76-77, il periodo piu' attivo del movimento del '77 e del terrorismo in Italia, andare al liceo era diverso da quello che e' oggi. Era un momento in cui si vedeva chiaramente la resistenza sistemica al movimento del '68, e c'era nell'aria una sorta di disperazione arrabbiata a cui i giovani si aggrappavano nella speranza che le loro voci ed il loro desiderio di una societa' piu' giusta non fossero ingoiati dal sistema che voleva tramutarli in bravi consumatori, come poi e' successo.
Fino a che non ho avuto figli, non mi sono mai chiesto se l'autonomia che mia madre mi concedeva era spericolata noncuranza. Di certo mi ha aiutato ad imparare come cavarmela, ma avrebbe potuto anche finire male, e il rischio c'e' stato moltissime volte.
Di solito non uso nomi, questa volta pero' il titolo e' un piccolo omaggio a un'anima profonda che oggi non c'e' piu', ma che in quel viaggio a Bali era il ragazzo di mia sorella.
Ho pensato settimana scorsa al perche' voglio raccontare certi fatti, mi sono domandato quale puo' essere il beneficio per chi legge. Alla fine ho capito che non sono i fatti in se' stessi, quanto gli spiragli sulla comune umanita' che rivelano, spiragli che a me piace scoprire negli altri, che mi ci accomunano, e che alla mia 'audience' ideale piace anche quindi scoprire nella mia storia.
Se faccio riprese video di qualcuno mi piace zoommare su gesti distratti e su sguardi che ne rivelano la fragilita' interiore. Per questo non mi interessano gli influencers, quelli che si sforzano di vivere una vita di carta e che magari ci credono pure.
Mi interessano le persone rivelate oltre la forma, dietro le convenzioni, persone autentiche, ed e' forse anche per questo che sto disegnando questa autobiografia, piena di errori, in cui pian piano il segno migliora, il colore, la storia, la composizione piano piano negli anni (ci avvicniamo al primo) mostreranno cambiamenti ed evoluzioni. Mi piace la musica dal vivo, e anche l'arte.
Con tutto il mondo che abbiamo costruito, la nostra vera anima troppo spesso affoga nel curato, nell'editato e questo progetto cerca invece di comunicare e capire chi c'e' dietro, chi e' l'autore della mia vita, della nostra.
Nero, l'alter ego piu' ossessivo ma anche quello che non puo' astenersi dall'aiuitarmi nel lavoro, pena il terrore che crolli tutto e si precitipiti nel vuoto, la settimana scorsa e' stato reclutato a fare la parte della cameriera, di cui non ricordo le fattezze, che servi' la cena a me ed al ragazzo di mia sorella una sera a Bali nel '76, quando tutti e due fumatissimi - io 13 ani ed il compagno di mia sorella forse venti - ci godemmo una cena e una vista assolutamente fantastiche dall'orlo di un bellissimo vuolcano. Il ruolo della cameriera quindi prosegue e Nero si ritrova a dover continuare suo malgrado, con in piu' un tocco di marketing "disegnato" da Sveglio, l'alter ego piu' vanitoso e ambizioso...